Luigi Scialanga
Metamorfosi
2RC Roma – 2003
Luigi Scialanga presenta, alla Galleria 2RC di Simona Rossi, una “collezione” creata appositamente per la galleria.. Pochi pezzi ma estremamente significativi per poter comprendere lo stile del lavoro di questo geniale architetto e designer che nei suoi gioielli scultura fa convivere armoniosamente le pietre preziose: perle, tormaline, smeraldi, zaffiri e spinelli non solo con l’oro e l’ argento ma anche, più arditamente, con materiali finora mai usati nell’alta gioielleria come il ferro e l’ acciaio.
Luigi Scialanga è qualcosa di più di un designer di gioielli, forse sarebbe più corretto definirlo uno “scultore di materiali preziosi”. Le sue creazioni, tutti pezzi unici, sono delle vere e proprio opere d’ arte da indossare.Il massimalismo barocco e la decorazione esuberante sono la sua cifra distintiva, nelle sue opere il mondo organico vegetale ed animale si fonde sia con le suggestive reminiscenze dell’oreficeria antica greca-romana ed etrusca, che con l’estetica di culture lontane come l’indiana e l’africana.
I gioielli di Luigi Scialanga prendono vita se indossati, infatti, il loro segreto sta nel movimento che il corpo della donna gli imprime. Nulla è rigido e statico nel fantastico mondo di questo artista, dove, le collane si attorcigliano intorno al collo in volute sinuose e gli anelli si animano al ritmo delle mani.
Sensualità è l’altra parola d’ordine per capire e apprezzare questo lavoro così originale e decisamente al di fuori delle comuni logiche del marketing: creare dei gioielli unici, sorprendenti, per donne che non hanno paura di indossare delle creazioni in cui il concetto borghese di “buongusto” viene spazzato via da una creatività dirompente, eclettica e colta.In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con testo introduttivo di Paola Ugolini e un intervento di Achille Bonito Oliva. I ritratti e gli still-life riprodotti nella pubblicazione sono opera del fotografo russo Sasha Guzov.
Intervento di Achille Bonito Oliva
Nella storia dell’arte il gioiello è stato sempre visto come genere minore rispetto a quelli maggiori come quelli della pittura e scultura. Comunque è stata sempre accettate la definizione del gioiello come miniaturiazzazione del bello, spesso antiquariale e legato all’esibizione di materiali preziosi.
Nel corso del XX secolo dalla gioiellistica all amoda si è sviluppata una linea parallela alla sperimentazione delle avanguardie esempi ne sono Lalique – Fabergè – Schiapparelli.
Alla fine del XX secolo abbiamo una ripresa del gusto eclettico di tale linea collegato anche alla cultura del postmoderno e della transavanguardia che, nel campo dell’architettura e delle arti visive, hanno decongestionato la rigidità della linea avanguardistica con un’apertura verso culture diverse e molteplici influssi.
Tale linea, che vive sotto il segno del nomadismo culturale ed eclettismo stilistico, trova un suo riscontro nella progettazione dei gioielli di Luigi Scialanga.
II designer italiano con felice cleptomania ed aperta contaminazione, riprende forme, materiali e segni provenienti da Oriente e Occidente, dall’arte egiziana a quella indiana, dal gusto greco-romano a quello dell’arte contemporanea.
I suoi gioelli sviluppano l’idea di sistema, una combinazione di elementi che compongono, scompongono e ricompongono immagini e forme diverse tra loro.
II sistema prezioso, elaborato da Scialanga, utilizza il corpo come superficie mobile, capace di modificare col gesto, e finanche il respiro, la forma aperta così a molteplici soluzioni.
Le pietre preziose vengono incastonate in imprevedibili e originali ingranaggi. Agganciati nella loro rarità a piccoli meccanismi che coniugano insieme arcaico e contemporaneo, modernita e post-modernità.
Generalmente il gioello si pone come bersaglio alla vista stupefatta dello spettatore, che ne contempla la bellezza, apparizione bloccata nella sua forma concentrata.
Nel nostro caso invece, il gioiello coniuga contemporaneamente spazio e tempo, attraverso la progettazione di sistemi snodabili che permettono alla forma miniaturizzata di acquistare mobilità e trasformazione.
Scialanga progetta gioelli capaci di rispettare la preziosita del materiale, la tradizione aulica della sua storia e la proietta nel futuro, destinandola sempre ad un ceto particolare, capace di· accettare l’elemento portante della vita contemporanea: l’erotismo della trasformazione e del movimento perenne.